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  • nadiagrotto

IL DIALOGO di COPPIA

Aggiornamento: 28 mag 2019

E’ lui che non capisce… o sei tu che predichi male?

Ti sei mai chiesto se quello che dici è davvero quello che trasmetti?


Ciascuno vive all’interno di una rete di relazioni che lo influenzano e a sua volta influenza gli altri con cui entra in contatto.

Ogni comportamento produce un comportamento sugli interlocutori, quasi fosse un processo circolare che parte da una persona, giunge all’altra e torna nuovamente al mittente come un feedback, l’interlocutore “percepisce” la comprensione dell’altro e ne aggiusta continuamente il tiro.

Ecco perché molte volte si inizia a parlare con un certo tono, enfasi e intenzione ma poi, accorgendoci che l’effetto sull’altro non è quanto atteso, ci si “ri-sintonizza” modificando la nostra espressione, la gestualità, il tono della nostra voce, la postura e talvolta addirittura modificando il contenuto del messaggio che volevamo lasciare.

Anche il silenzio comunica!

Nella coppia in relazione la comunicazione acquista un valore strategico, a seconda di come parliamo al compagno/a produciamo un effetto su di esso.

Ci sono dei modi di comunicare che spesso vengono utilizzati in maniera non intenzionale e che producono effetti fallimentari sulla relazione con l’altro… e di questo effetto.. ne siamo ignari.

Ad esempio “Puntualizzare” indica all’altro quello che deve o non deve fare ma in quella persona, pur riconoscendo razionalmente un accordo, produce emotivamente l’effetto opposto, ossia di “ribellione”.

Recriminare” ossia lamentare e accusare l’altro per danni subiti nel passato non produce l’atteso senso di colpa, induce invece nell’accusato, un senso di “rabbia” e bisogno di “fuga” perché mette difronte ad una incapacità… quella che non può intervenire sul passato… è passato!

Rinfacciare”… dà una connotazione negativa a quanto l’altro ha fatto o non fatto per noi, ci si pone come vittime attribuendo implicitamente all’altro il valore di “aguzzino” e come tale si identifica.

Predicare” ossia affermare ciò che è giusto o non giusto fare secondo un’ottica morale può essere efficace soltanto quando ciò che predichiamo è esattamente coerente con quanto facciamo. Ma se il predicatore “predica bene e razzola male” suggerisce all’altro l’esatto opposto quindi sviluppa il bisogno di trasgredire.

Espressioni come “te l’avevo detto” oppure… “lascia stare… faccio io” oppure… “lo faccio solo per te” sono messaggi che implicitamente racchiudono una convinzione di squalifica dell’altro.. un po’ come dire… “sei incapace.. io sono meglio

Evitiamo inoltre di “Biasimare”… è il peggior modo di fare un complimento… è come dire “potevi fare molto meglio”!


Hai mai pensato al tuo modo di comunicare?


Prima di parlare... ascolta due volte

… le orecchie sono due

(Willy Pasini)


Dott.ssa Nadia Grotto

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